Un momento preciso, unico ed irripetibile.....

 



 

Il fulcro del mio lavoro consiste nell’essere presente in un momento preciso, unico ed irripetibile, in un luogo vero e soprattutto davanti alle persone che sto fotografando. Successivamente scelgo di trasporre gli elementi che ho raccolto in un'altra dimensione poeticamente irreale. 

La scelta delle carte e dei supporti al momento della stampa è una fase fondamentale che mi permette di elaborare i miei soggetti con diversi passaggi, dipingendo con pigmenti naturali, graffiando le superfici, applicando la foglia d’oro e mediante l’utilizzo di alcune lacche naturali giapponesi, come ad esempio l’urushi. Simboli e memorie si intrecciano, come ad esempio nell’uso di garze o nell’applicazione di graffi sulle superfici (come sgraffiti engadinesi), quale richiamo alla tradizione di medici ed artisti della mia famiglia d’origine. 

Il mio processo è una continua sperimentazione di tecniche e procedimenti che richiedono molta pazienza ed un certo tempo di posa tra uno strato e l’altro negli svariati passaggi.

 

Nei viaggi che ho spesso intrapreso da sola ho sempre fotografato molto, prediligendo ritratti di donne, con le quali ho creato un contatto che mi ha permesso di conoscere straordinarie storie di vita. Con mio enorme piacere ed orgoglio, ho potuto elaborare e approfondire quella che era la traccia narrativa lasciatami dai volti incontrati per il mondo, trasponendo in una dimensione onirica le fotografie delle mie due figlie Carlotta e Geraldina. Il loro atteggiamento spontaneo e naturale mi ha permesso di avvicinarmi maggiormente ad un senso estetico, basato sull’interpretazione e la narrazione. 

La mia è una ricerca continua tra il visibile e l’invisibile, sul senso dell’impermanenza delle cose (mono no aware). Mono no aware (物の哀れ) è un concetto estetico giapponese che esprime una forte partecipazione emotiva nei confronti della transitoria bellezza della natura e della vita. Elenashirin F. Scacchi

 

“... tuttavia, il mondo delle Geisha-san e Maiko-san è chiuso agli estranei. Puoi frequentare una Geisha-san o Maiko-san solamente se conosci la madre di una casa, o per introduzione. I turisti più fortunati possono riuscire ad incontrare e vedere una Geiko-san o Maiko-san camminare e sbrigarsi mentre si reca dalla sua casa (dove vive), alle case da tè dove poi intratterra' gli ospiti con la sua tradizionale arte. In primavera è veramente affascinante vedere a teatro uno dei loro spettacoli di danza tradizionale.” Elenashirin F.Scacchi

 

Biografia

Dopo essersi diplomata in Arti Decorative presso il CSIA (Centro Scolastico per le Industrie Artistiche) di Lugano, continua gli studi conseguendo il Diploma di Docente di Educazione Visiva sotto la guida di Nag Arnoldi, Milo Cleis, Piergiorgio Piffaretti, Bruno Monguzzi, Gianni Realini, Livio Bernasconi e di Giuliano Togni.
Insegna per 10 anni presso le scuole medie obbligatorie.
Collabora per alcuni anni con il mondo della moda e dello spettacolo in Svizzera e Italia. Per anni ha collaborato con il mondo del teatro di strada.

Nel 2010 ha soggiornato ad Ahmedabad (India) come allieva della Professoressa Reka Dwivedi, maestra di miniature indiane del Rajasthan. Dal 2010 è attiva in Giappone, con mostre personali ad Osaka e come guest lecturer presso la scuola di fotografia Shazen di Osaka.  Di recente ha esposto presso la Miyagawa Gallery (Machiya Style) a Kyoto antica capitale del Giappone, in seguito a Kyoto con la figlia Carlotta F. Sato