春たちて まだ九日の 野山哉
Matsuo Basho
Nel mio racconto visivo, il concetto di pieno e vuoto riveste un'importanza fondamentale, poiché mira a evocare con sensibilità l'essenza della mia narrazione. Tra gli spazi pieni di erbe e fiori stagionali, emergono aree vuote che si sovrappongono a un'immagine fotografica di una maiko incontrata a Kyoto in un'occasione speciale. Questa figura rappresenta uno dei simboli più autentici della tradizione giapponese, un vero e proprio patrimonio culturale vivente. Pieno e vuoto si intrecciano in una relazione simbiotica, cercando un equilibrio che sembra danzare nello spazio. L'essenza del racconto rivela a ciascuno una parte di narrazione quasi invisibile e nascosta. È come se ciò che si percepisce osservando l'opera non fosse immediatamente evidente, ma si manifesti successivamente, arricchendo e completando l'autenticità della mia storia pittorica.
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In my visual storytelling, the concept of fullness and emptiness is of paramount importance, as it aims to sensitively evoke the essence of my narrative. Between the spaces filled with seasonal herbs and flowers, empty areas emerge, overlapping with a photographic image of a maiko met in Kyoto on a special occasion. This figure represents one of the most authentic symbols of Japanese tradition, a living cultural heritage. Full and empty intertwine in a symbiotic relationship, seeking a balance that seems to dance in space. The essence of the tale reveals to each person an almost invisible and hidden part of the narrative. It is as if what one perceives when observing the art work is not immediately evident, but manifests itself later, enriching and completing the authenticity of my pictorial story.
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